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Può essere arduo trovare la chiave di lettura di un’opera poetica, se l’esame si limita alle parole, ai versi o alle strofe. Spesso è più utile valicare i confini dei <segni>, per attingere ai significati riposti; a quella sfera così intima e individualmente irripetibile, che è la dimensione in cui si muove l’autore. Non è facile, ma a volte il caso ti tende una mano! Ho visto recentemente Mario Maranzano, in una galleria d’arte, alla personale di un comune amico e ho avuto modo di cogliere il suo sguardo mentre osservava un dipinto: lo aveva attratto una selva di tetti che si stagliava in un cielo indefinito. La lettura di questa nuova raccolta “Respiro d’amore”, mi ha richiamato quel particolare aiutandomi ad intuire qualcosa degli –orizzonti- di Maranzano. Orizzonti che non si allontanano da <Verso la luce> e da <Taverna inferno>, ma li esprimono con una nitidezza ed una maturità notevolmente più ricca. Con un pudore inusuale, egli affronta questa volta il mistero dell’Amore, facendoci partecipi sia dei turbamenti del desiderio (Donna, Goccia) che dell’estatica contemplazione della bellezza femminile (Ortensia, Federica, Patrizia). Desiderio e contemplazione che non l’appagano, in quanto la sfera cui mira Maranzano, è l’Eterno Femminino, la pura essenza della Femminilità. Ancora una volta, però, è l’insanabile contrasto tra Materia e Spirito, ad ossessionare questo sofferto iter. E tra Luce ed Ombra si dipana questo “Respiro d’amore”, in cui gli aggettivi sottolineano questa atmosfera: ai colori bianco, rosa, verde, turchino, eburneo, si contrappongono il violaceo, il verde limo ed il bigio, in una sinestesi cara alla poesia contemporanea. Le concretizzazioni di questa antitesi tanto netta sono, poi, facilmente rintracciabili, come del resto lo erano nelle opere precedenti: da un lato il –valore- dell’infanzia, della figura paterna e del paese natio, dall’altro il –disvalore- della vita cittadina. Maranzano, inequivocabilmente, guardando quei tetti e quel cielo, cui ho accennato, collocava tra essi i suoi rimpianti, le nostalgie e le aspirazioni al superamento di quel travaglio che connota i suoi versi. Un tentativo appena iniziato, ma che nondimeno segue un sentiero già tracciato. Un “Respiro d’amore” che trova le sue motivazioni ed il suo fine nei misteri dell’Amore Divino (Madonna della Palma, Cristo, Un coro) e nell’auspicio di un po’ di Pace (In mondo migliore, Il lupo e la colomba, La tromba e il bersagliere) per questo nostro tempo, tanto fugace e tanto crudele.

                                                                                                                                                                F. Z.

 

Respiro d’amore;  Un fiore per l’amore;  Una rosa e l’anima;  Goccia;  Donna;  Forse però;  Stelle… a prima sera;  Sogno;  Con quale cortesia;  Bianco veliero;  Timore lontano;  Ortensia;  Federica;  Patrizia;  Attesa;  Signorotto scherzoso;  Laura;  Primariamente;  Cupo rossore;  Verticale meridiana;  S.S.C.R. 2° c.so;  Verdi pascoli;  Un cortile poveretto;  Strade solitarie;  Dimenticavi realtà;  Soave sembianza;  Ave Maria;  Madonna della palma;  Cristo;  Un coro;  Era settembre;  In mondo migliore;  Giallina;  Colin;  Dipinto;  Il lupo e la colomba;  Arìda;  La tromba e il bersagliere;  Successo e umiltà.

Mario Maranzano

Copertina del libro Respiro D'amore
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