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Può accadere, ma ai nostri giorni sempre più raramente, o casualmente, l'incontro con il sublime poetico , quello che contiene in sé la verità : /Arguivi tristemente alla tua sorte/ di greppia imbandita nulla appare/ ti vidi paurosa tra le genti/ con calma e voluttà t'accovacciasti/ ora Psiche giace sopra il letto/ con Amore vive il suo tormento/; verità che coinvolge la sofferenza , la vita e la morte tramite la parola poetica .
E' accaduto con Mario Maranzano , la sua proposta poetica ha un nome che è, al tempo stesso lieve e malinconica come per un breve e tranquillo viaggio: "Vaghe Stelle".
La poesia è sempre un addio: nel senso più raffinato e sereno, all'invenzione, ai concetti, al ritmo dei versi, al messaggio che l'autore intende comunicare nel momento in cui li affida al lettore.
C'è nella raccolta, il brivido della partenza verso un più remoto e radicale viaggio. /E... tramonto tornò/ portando con sé... notti di stelle/ in un viaggio infinito/ cercando... una fonte nascosta/. Si avverte la consapevolezza che la scrittura poetica è anche una manifestazione della fine.
Fondamentalmente narrativa, l'opera, è esplicativa degli eventi e delle esperienze. E' il punto di partenza del viaggio quanto mai ansioso e consapevole della tragica vicenda che oggi come sempre è stato nelle ripetizioni e nel succedersi del tempo, nell'accavallarsi di violenze e negazioni del vivere.
E' da visualizzare l'immagine del vento che soffia dove vuole, dove tutto si sta sgretolando nell'ultima recita della tragedia, fra orrore e solennità, con un finale di sconfitta.
Al di là del dolore e della consapevolezza c'è comunque /... un vento che porta alla luce/.
L'esistenza delle anime va oltre la trasformazione dei corpi.
In modo significativo, "Vaghe Stelle" si sviluppa come reinvenzione in quanto in essa si concretizzano le vicende di ogni uomo, ogni speranza e ogni disfatta, ogni dolore, ogni preannuncio della morte: /Pietoso l'inverno soffermerà il tempo/ l'attimo prima che si allunghi/ l'ombra della notte/.
Il significato finale è una nuova e diversa vita, al di là della barriera del tempo e dello spazio: /Nel silenzio dell'eco lontano/ lontano... lontano... /.
La poesia di Mario Maranzano si svolge come saggezza di memorie onde far riapparire con efficacia la violenta verità, gli orrori, le disperazioni: /Serve il puledro per fuggire ? /
La sequenza conclusiva è, come spesso accade, l'improvviso capovolgimento che offre l'opposta soluzione : /Andrò con i veltri che attendono/ correndo fra alberi e pascoli nuovi/ dove l'Uomo che vede/ ordina l'azzurro, ordina la vita/.
"Vaghe Stelle" è un'opera che non può essere né trascurata né, tanto meno, abbandonata.
S. C.
Vaghe stelle; Alessandra; La fornace dell'amore; Camminando fra le righe; Nel sogno che sognai; Luisa; Lo scugnizzo; Quando il querceto arde; Éros e Thánatos; La stanza a fondo blu; Stupro; Intanto il musicante; Grigia la scalinata; Ultima luce; Le lune e la persona; Dorica colonna; Il circo non permette; Uomini albero; Tra poggi riarsi; Il cagnolino; L'ombra della notte; Roma; Stanotte ho sognato; Il corpo; Il puledro; Ombre di speranza; Il pensiero e l'anima; Edoardo; La Martina bella e bionda .
Mario Maranzano

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