
Sono passati quattro anni dall’ultima pubblicazione di Mario Maranzano. Dopo lunga attesa, finalmente, rompe il silenzio per continuare a tenere per mano i suoi lettori con entusiasmo, onestà e amore. La sua non è solo poesia naturalistica, è soprattutto chiara denuncia dei mali della società odierna e insieme messaggio di speranza per un futuro che deve essere migliore. Leggendo questa nuova raccolta, dal titolo che come i precedenti colpisce ancora <Rocca del silenzio> il Poeta ti prende per mano e ti conduce per mete, quasi surreali …/lo scenario incanta e del pittore/la tela si riempie, si compone/…/semplice magia o verità?/…/e nell’inchino sospirare/l’alito profondo dei suoi fiori/. Il suo verso ti coinvolge, ti esalta alla meditazione …/come vedo chiaro oltre la luce/sono atomi diversi i nostri corpi/sono atomi sereni d’altra vita/…/nella apparente acqua in trasparenza/. E’ presente il tormento esistenziale, che attrista molti uomini, ma senza angoscia, senza pessimismo. Dentro, senti ancora l’eco del verso che t’invade, che ti fa sognare, queste sono le sensazioni che si trovano nella lettura delle poesie di Mario Maranzano. Ti danno chiara visione di come egli sappia gustare le primizie di ogni emozione, che poi traduce in un linguaggio apparentemente semplice; solo apparentemente, perché ogni parola non è collocata a caso, ma al posto giusto e con significati molto profondi da ricercare con molta attenzione …/l’ignoto resta ancora da scoprire/. La poesia di Mario Maranzano è un dialogo aperto al mondo, quindi aperto a tutti, ossia a semplici lettori e a grandi esperti. Sentenzia …/a piedi nudi salgo ripidi scalini/e …/della torre non conquistano traguardo/. Concludendo possiamo affermare che questa poesia è una poesia viva, moderna, che fa ricordare l’umanità di sempre.
S. O.
Rocca del silenzio; Libertà assoluta; La musica del piano; L’aquilone; Acque della vita; Se ci fosse anche amore; Uscendo la città; Lumicini silenziosi; Vorrei… le stelle; Narra la leggenda; L’ansia dell’amore; Rossa piroga; Lungo il mare; Ti chiesi del mare; Clio; Il vento si portò; L’organo fiatava le sue canne; Una nota; Stecche da biliardo; Il panellaro; C’è sempre un Polifemo; Scorre la mano; Barbari “Pileri”; Piange Teresa; Itaca; Il mastino; Il macellaio; Bianco castello; Indomito il cavallo; La lupa; Nero cavallo; Lenzuolo bianco; Maddalena; In lontananza vidi; Gli straccioni; La cartolina; La frutta con l’ortaggio; Tre uova; Fra il Tigri e l’Eufrate; Donna soave.
Mario Maranzano
